Consumo calorico: Corsa - bike - nuoto
Camminare,
correre, nuotare:
grassi
consumati e costi energetici a confronto tra leggenda e realtà…
INTRODUZIONE
Camminare! E’ questo
l’imperativo che spopola negli ultimi anni. Camminare per tutti, senza criteri
anagrafici o medici. Tutti, dai 10 ai 90 anni, giovani e meno giovani, sani e
meno sani. Insieme, sotto il segno della salute e del dimagrimento.
Soprattutto. sotto il segno della comoda camminata. Per rendere più
accattivante un’attività che l’uomo svolge spontaneamente da almeno due milioni
di anni, la camminata è stata condita in salsa anglofona: il WALKING, il
FITWALKING, il POWERWALKING, il WALKEXERCISE, il NORDIC WALKING.
Ciascuna annunciata come clamorosa scoperta. Camminare
è camminare. Basta. Posso farlo più o meno intensamente, a tratti più o meno
veloci, in salita, in discesa, con l’ausilio di bastoni… ma di camminare, si
tratta.
Le virtù del camminare vengono celebrate da giornali,
tv, fino ad avere sponsor governativi. Ma quando diventano “operative” queste
virtù? Dove finisce la camminata da salotto e dove inizia l’attività sportiva
condizionante, cioè che influisce sui parametri della salute e sul dimagrimento?
Il messaggio del camminare, corretto nella sua idea di
fondo (scollarsi dal divano!) è stato diffuso senza alcun filtro (“è efficace
per tutti”) e con eccessiva enfasi celebrativa sui suoi benefici. Alla gente il
messaggio è dunque arrivato così: camminare fa benissimo e risolve tutto, dal
sovrappeso, alla cellulite, al colesterolo, ai trigliceridi e fino a
prevenire possibili problemi cardiovascolari.
Vero e falso contemporaneamente…
Alla fine, le domande che tutti si pongono o che tutti
dovrebbero porsi sono:
· Quanti
grassi si bruciano camminando, ad esempio, per 5 km?
· E’ vero che
camminare garantisce risultati certi a tutti?
· E’ vero che
camminare è un toccasana, sia per l’ottantenne che per il ventenne?
· E’ vero che
camminare per 30 minuti al giorno corrisponde a consumare chili di grasso a
fine settimana?
· Quali sono i
primi grassi ad essere consumati durante l’attività fisica di lunga durata?
· E’ vero che
camminare, a prescindere dall’intensità, combatte sul serio le insidie
cardiovascolari di trigliceridi, colesterolo, ipertensione?
· E’ vero che
camminare sostituisce alla pari la corsa o altre attività sportive?
· E’ vero che
durante la camminata si bruciano solo grassi?
· E’ vero che
camminare (o correre) la stessa distanza più velocemente fa bruciare più
calorie?
Per rispondere a queste domande farò esempi pratici
legati alla formula di Arcelli, semplicissima e accessibile a tutti, ma
considerata di elevata attendibilità nel predire i grassi consumati durante la
camminata o la corsa. Potrete applicarla su di voi. Per
chi non si accontenta illustrerò i calcoli a partire dal quoziente
respiratorio e dal consumo di ossigeno, metodi da laboratorio
estremamente precisi nel misurare il consumo di ossigeno e, di conseguenza, il
consumo calorico da cui ricavare il consumo in grammi di carboidrati, grassi ed
eventualmente proteine durante una qualsiasi attività fisica. Gli scienziati
hanno misurato con precisione il consumo calorico al minuto per chilo di peso
corporeo di innumerevoli attività, dal giardinaggio, al golf, al nuoto al
ballare in discoteca e hanno creato delle tabelle ad hoc perché ciascuno possa
calcolare il proprio dispendio calorico sulla base del proprio peso,
dell’attività svolta e del tempo ad essa dedicata. Riguardo alla corsa
userò anche la formula generale del costo energetico espresso
come consumo energetico per unità di peso corporeo: 1 cal/ Kg/ Km
Solo con questi elementi si possono veramente
quantificare i consumi di grassi e di calorie. Il resto è
solo opinione.
Metterò a confronto le attività aerobiche più comuni: camminata,
corsa e nuoto. Vedremo quanti grassi e calorie si bruciano e in quale
momento se ne bruciano di più. Quale ruolo gioca l’intensità.
Al termine troverete un vademecum intitolato
“per chi ne vuole sapere di più” che illustra i concetti che stanno alla base
dei calcoli metabolici
Caso n.1
Soggetto: donna
Età: 35 anni
Peso: 60 kg
Attività: corsa/camminata
Distanza percorsa: 5 km
Consumo di ossigeno (dopo test) e stato di forma
fisica:
VO2 max: 2040 ml/min = 34 mlO2/Kg/min =
9,7 Met = media forma fisica
Formula di
Arcelli
Corsa
Peso corporeo x km percorsi / 20 = grammi di grassi
spesi durante la corsa
60Kg x 5Km /
20
15 grammi di
grassi
Formula di
Arcelli
Camminata
Peso corporeo x km percorsi / 35 = grammi di grassi
spesi durante la camminata
60Kg x 5Km / 35
8,5
grammi di grassi
Formula
generale
(1 cal/ Kg/
Km)
60kg x
5km = 300 cal
300 : 2 =
150 cal di grassi
150 :
9
16,6 grammi
di grassi
Ipotesi su
60 minuti di corsa
Formula sul VO2 max ad un quoziente respiratorio di
0,85 (50% carboidrati e 50% grassi) e un consumo calorico di 4,85 cal per lt di
ossigeno ventilato. Ipotesi di corsa per 60 minuti al 50% del VO2 max (=65%
della massima frequenza cardiaca teorica)
34 ml O2 : 2 =
17 ml O2 (perché lavoriamo al 50% del VO2 max)
17 ml x 60 min. x 60 kg = 61.200 ml di O2 spesi in
60’
61,200 ml = 61,2 lt di O2
61,2 x 4,85 cal = 296 cal in 60’
296 cal x 50% = 148 cal di grassi (si lavora in regime
di miscela mista, carboidrati e grassi)
148 : 9
16
grammi di grassi
Caso n.2
Soggetto: uomo
Età: 40 anni
Peso: 75 kg
Attività: corsa/camminata
Distanza percorsa: 5 km
Consumo di ossigeno (dopo test) e stato di forma
fisica:
VO2 max: 32 mlO2/Kg/min = media forma fisica
Formula di
Arcelli
Corsa
75kg x 5km /
20
18,75 grammi
di grassi
Formula di
Arcelli
Camminata
75kg x 5km / 35
10, 7 grammi
di grassi
Formula
generale
(1 cal/ Kg/
Km)
75kg x 5Km =
375 cal
375 : 2 =
187,5 cal di grassi
187,5 : 9
20,8 grammi
di grassi
Ipotesi su
40 minuti di corsa (o step, bike…)
al 70% del VO2 max (= 80% della
massima frequenza cardiaca teorica)
70% VO2 max = quoziente respiratorio
0,93 circa, pari ad un consumo del
22,6% di grassi
e del
77,4% di carboidrati
Rendimento calorico per lt di O2
consumato = 4,961 cal
Consumo lt di O2 in 40’ al 70% del
VO2 max = 67 lt circa
67 x 4,961 cal = 332 cal
332 x 77,5% / 4
64 gr di
carboidrati
332 x 22,6% / 9
8 grammi di
grassi
Come potete notare, sia che si consideri la distanza
(5 km) o il tempo di lavoro (40-60’) la quantità di grasso consumato non è
certo cospicua. Dopo una seduta di camminata, corsa, step o altro lavoro
aerobico si pensa di aver bruciato chissà quanto grasso; mentre, dati alla
mano…
La donna di 60kg che deve camminare per 5 km per
sperare di bruciare 8,5 grammi di grasso sa che dovrà fare 10 sedute di
camminate da 5 km l’una per consumare 85 gr di grasso e ben 100 sedute per
consumare 850 gr di grasso. Meno di 1 kg in 500 km di camminata!!! Davvero
poco…
Inoltre questi pochi grammi di grasso consumati
dipendono da
· una buona
composizione corporea (più muscoli = più calorie bruciate)
· una buona
alimentazione
· una buona
idratazione
In caso contrario si bruceranno ancor meno grassi di
quel poco previsto!!!
Una persona
di 60 kg deve camminare per
500 km
per bruciare
meno di 1 kg
di grasso!!!
Se si
cammina o si corre mal nutriti e disidratati si bruceranno ancor meno grassi!
Per avere
un’idea…
UN ATLETA DI LIVELLO
MONDIALE CHE CORRE UNA MARATONA CONSUMA CIRCA
100 GR DI
GRASSI!!!
(0,5-0,7
gr/min; dati di
Poehlman et al., 1991; Brehm B.A. e Gutin B., 1986)
Per chi non
s’accontenta, ancora un esempio…
Stavolta
prendo spunto dalla tabella di Passmore pubblicata nel 1955 (ancora attuale!)
su Physiol. Rew.
La tabella
permette di calcolare il consumo energetico (cal /min) in base alla velocità
durante la marcia in piano in funzione della massa corporea
Soggetto: 64 kg
Attività:
cammina a 4,83 km / h
Consumo
calorico: 4 cal /min
Tempo: 60’
|
60 x 4 = 240
cal
di cui il
50% di grassi
120 cal : 9
cal/gr di grassi
13,3
grammi di grassi
Alla luce di questi dati è evidente che l’attività
aerobica può servire a dimagrire se effettuata per lungo tempo e con una certa
frequenza e, se le condizioni fisiche lo permettono, privilegiando la corsa
alla camminata. Purtroppo la media della popolazione non è certo allenata tanto
da tenere dei regimi di corsa o camminata per lungo tempo, né forse, ha la predisposizione
mentale alla fatica. Sono capacità su cui bisogna lavorare. L’importante è che
non passi l’idea che la camminata risolva tutti i problemi. Se camminare o
correre brucia pochi grassi alla volta, perché possano incidere su colesterolo,
trigliceridi e pressione, è necessario che l’intensità sia almeno al 50% della
massima frequenza cardiaca teorica. Nessuna speranza di migliorare lo stato di
salute per camminate da salotto.
Esempio di intensità del 60% Hr max per un soggetto di 40 anni
220-40 = 180
180 x 60% = 108 battiti al minuto = frequenza
di lavoro “allenante” per una persona di 40 anni con una bassa forma fisica
Due luoghi
comuni contraddittori…
1) “Vai più veloce che bruci di più!” E’ vero?
No, se la distanza percorsa è la stessa. Un maratoneta
che corra la maratona in 2 h o in 5 h consumerà sempre 2600 cal. E circa
100 gr di grassi. Le calorie consumate sono in funzione della distanza e del
peso del soggetto, ma non della velocità. Correre 10 km a 15 km/h o ad 8 km/h
non cambia nulla sul lavoro svolto.
Un marciatore di eccellenza, nei 50 km di marcia,
brucia dai 200 ai 220 gr di grassi
Le calorie consumate sono in
funzione della distanza e del peso del soggetto, ma non della velocità
2) “Cammina o corri piano che bruci più
grassi”
E’ vero che passando da un ritmo sostenuto ad uno più
lento il contributo dei grassi può passare dal 40 al 60% sul totale delle
calorie. Però camminare o correre lentamente vuol dire fare meno strada
rispetto a chi ha più slancio. Facciamo due esempi comparativi: nel primo due
persone dal peso di 70 kg corrono gli stessi km, ma a velocità diverse. Nel
secondo due persone corrono a velocità diverse e percorrono distanze diverse.
Esempio n. 1
A percorre lentamente 4 km e brucia 300 cal
B percorre velocemente per 4 km e brucia 300
A usa una miscela energetica di 40% carboidrati e 60%
grassi
B usa una miscela energetica più zuccherina, perché
eroga una potenza maggiore, nella misura di 60% carboidrati e 40% grassi
A: 300 x 60% / 9= 20 grammi di grassi
B: 300 x 40% / 9 = 13 grammi di grassi
Esempio n.2
A corre lentamente per 1 h e copre la distanza di 5 km
B corre velocemente per 1 h e copre la distanza di 8 km
Formula di Arcelli per la corsa
A: 70 kg x 4 km / 20 = 19 grammi di grassi
B: 70 kg x 8 km / 20 = 28 grammi di grassi
Considerazioni…
Se la distanza da percorrere è stabilita a
priori, pare convenga correre lentamente. Se non ci sono limiti di distanza è
invece conveniente correre velocemente (se si ha il fiato!) per poter coprire
una distanza maggiore.
Correre più veloce = percorrere più spazio = bruciare
più calorie
Tornando all’idea di correre piano per bruciare più
grassi (su una distanza predefinita) è necessario considerare una variabile,
chiamata EPOC (Excess Postexercise Oxygen Consumption = consumo di
ossigeno in eccesso dopo l’esercizio). Una seduta di allenamento faticosa, sia
aerobica che anaerobica (pesi) mantiene alto il consumo di ossigeno nelle ore
successive dopo l’allenamento. Consumare più ossigeno vuol dire consumare più calorie.
Anche quando si sta seduti davanti alla tv. Due persone di 70 kg che corrono
per 5km, ma in tempi diversi: il primo in 30’, il secondo in 60’. Bruceranno
entrambi le stesse calorie, ma chi ha corso più velocemente brucerà più calorie
a riposo, dopo l’allenamento.
Ecco perché l’intensità è importante anche quando le
calorie spese non saranno maggiori di chi ha percorso la stessa nostra distanza
più lentamente di noi.
L’intensità
elevata ci garantisce un bonus calorie in più che spenderemo a riposo, nella
fase di recupero.
Perché dopo
un allenamento intenso il consumo di ossigeno (e di calorie) resta elevato?
1. perché è
necessario a riossigenare la mioglobina nelle cellule muscolari
2. per un
maggior consumo energetico a riposo dei muscoli respiratori, dato che durante
un lavoro intenso la ventilazione polmonare aumenta di 8-10 volte
3. per un
maggior consumo energetico a riposo del cuore, i cui battiti restano elevati
anche nelle prime fasi del recupero
4. per poter
riportare a valori normali i livelli di calcio, sodio e potassio nei muscoli e
nei fluidi corporei
5. durante il
lavoro intenso vengono prodotti ormoni come adrenalina, noradrenalina, tiroxina
e glucocorticoidi che mantengono alto il metabolismo anche a riposo
6. per risintetizzare
le molecole energetiche ATP e CP
7. per
risintetizzare il glicogeno a partire dal lattato (Ciclo di Cori)
8. perché
durante l’esercizio intenso la temperatura corporea profonda aumenta anche di
3° e rimane alta nella fase di recupero. L’ipertermia stimola il metabolismo
Ad intensità
elevate l’ossidazione, cioè il consumo dei grassi è minore durante il lavoro,
ma è maggiore durante il recupero post esercizio (EPOC)
Nota: più è
pesante l’esercizio aerobico, maggiore sarà l’uso di zuccheri, dato che
forniscono più energia dei grassi per lt di ossigeno consumato
Correre o camminare intensamente produce una serie di
vantaggi anche a riposo, quando l’impegno per ricostruire le scorte energetiche
perse e l’elevata attività dei muscoli respiratori e del cuore mantengono alto
il consumo delle calorie
Importante: l’intensità dell’impegno deve essere sempre correlata al proprio stato di forma e di condizioni fisiche e sotto consiglio medico. In linea generale, se un anziano sedentario non potrà andare oltre la camminata, già sufficiente ad elevare la frequenza cardiaca, un giovane sano che si limiti sempre alla camminata per cambiare il proprio fisico avrà dei risultati veramente modesti
In che momento dell’allenamento si bruciano più grassi?
Spesso ci siamo sentiti dire: “Solo dopo 20’ che hai
iniziato a correre o pedalare inizierai a bruciare i grassi!”.
Niente di più falso. Il consumo di grassi e
zuccheri inizia immediatamente con l’attività fisica, anche se con percentuali
diverse. Ad inizio attività il consumo di grassi è minimo (ma c’è!), quello di
fosfati e zuccheri è elevato. Se dopo i primi minuti in cui la frequenza
cardiaca sale, questa poi si stabilizza, la miscela energetica tende
all’equilibrio: 50% grassi e 50% zuccheri per la prima ora di lavoro aerobico.
Solo alla terza ora di esercizio il consumo di grassi arriva al 70% (in
risposta ad un calo di zuccheri) per toccare punte dell’84% tra la quarta e la
sesta ora di esercizio. I dati si riferiscono alle misurazioni effettuate da Hedwards
H.T. et Al. nel 1934 su un soggetto che ha corso per 6 ore!
Tempo di
corsa
|
% consumo
grassi
|
Dopo 1 ora
|
50%
|
3° ora
|
70%
|
Tra la 4°
e la 6° ora
|
> 80%
|
Banale considerazione: chi è in
grado di correre per 6 ore per arrivare a bruciare quella discreta quantità di
grassi che si realizza tra la 4° e la 6° ora di allenamento?
L’allenamento migliora il consumo di grassi?
Sì, anche del 25%! La
percentuale è strabiliante e incoraggerebbe a rimboccarsi le maniche per un
radioso futuro di perfetti termovalorizzatori del grasso.
Un conto, però, sono le percentuali, un conto sono i
grammi. Tradurre una percentuale in grammi può risultare piuttosto deludente.
Vediamo perché…
Lo studio di Hurley et al. è stato pubblicato nel 1986
sul Journal of Applyied Physiology. Veniva preso in esame un soggetto adulto
prima e dopo un periodo di allenamento che gli permettesse di migliorare il suo
tempo nella prova di un’ora di corsa.
Prima e dopo il periodo di allenamento sono state
misurate le calorie provenienti dai grassi utilizzate nella corsa:
a. prima di
essere allenato spendeva 200 cal a carico dei grassi durante 1 h di
corsa
b. dopo alcune
settimane di allenamento spendeva 250 cal a carico dei grassi durante 1
h di corsa (risparmiando sugli zuccheri)
50 cal in più su 200 sono il 25%. Verissimo. Ma quanti grammi sono in più?
50 : 9 = 5,5 grammi di grassi in più dopo lunghi e
faticosi allenamenti
Allenarsi per diventare più
resistenti e dunque bruciare più grassi è come fermare il vento con le mani. Ma
i motivi per farlo ci sono e sono legati alla salute, come vedremo tra poco
Dimagrire
camminando o correndo pare un’impresa di Sisifo. In realtà è possibile, ma
chiede fatica, dedizione e pazienza.
ALLORA
PERCHE’ FARE ATTIVITA’ AEROBICA? E SOPRATTUTTO, PERCHE’ FARLA AD UNA
INTENSITA’ MEDIO-ALTA?
Perché l’attività aerobica è fondamentalmente uno straordinario mezzo di manutenzione del sistema cardiovascolare, dato che
· diminuisce
la frequenza cardiaca a riposo (meno carico per il cuore durante la giornata)
· diminuisce
la frequenza cardiaca sotto sforzo
· diminuisce
la pressione arteriosa (se alta)
· diminuisce
il colesterolo totale
· diminuisce
il colesterolo cattivo (LDL)
Dopodichè può anche essere un mezzo per dimagrire, ma senza aspettarsi risultati eclatanti da poche e brevi sedute settimanali.
Calcola quanto consumi
Vediamo una serie di esempi sui costi calorici
di una serie di attività (sportive e non) sulla base del costo calorico al
minuto per chilo di peso corporeo. Si considera un soggetto di 60 kg e che
svolga ogni attività per 45’. Si ipotizza che svolga l’attività ad un quoziente
respiratorio di 0,85, cioè con un metabolismo misto (50%-50%) di grassi e
zuccheri. Provate a calcolare quanto consumate sul vostro peso.
Attività
|
Peso del
soggetto (kg)
|
Costo
calorico
cal/ml/kg
|
Tempo
|
Calorie
totali
|
Grammi di
grassi
|
Ginnastica
aerobica
|
60 kg
|
0,105
|
45’
|
283,5 cal
|
15,75 gr
|
Ballare in
disco
|
60 kg
|
0,051
|
45’
|
137,7 cal
|
7,65 gr
|
Stirare
|
60 kg
|
0,033
|
45’
|
89,1 cal
|
4,95 gr
|
Ginnastica
|
60 kg
|
0,066
|
45’
|
178,2 cal
|
9,9 gr
|
Nuoto
crawl
lento
|
60 kg
|
0,128
|
45’
|
345,6 cal
|
19,2 gr
|
Nuoto
dorso
|
60 kg
|
0,169
|
45’
|
456,3 cal
|
25,35
|
Ping-pong
|
60 kg
|
0,068
|
45’
|
183,6 cal
|
10,2 gr
|
Camminare,
veloce su prato
|
60 kg
|
0,081
|
45’
|
218,7 cal
|
12,15 gr
|
Modificato
da: Vivian H. Heyward “Fitness un approccio scientifico”, Edizioni Sporting
Club Leonardo da Vinci, 1994
Quanti grasso brucia una persona di 64 kg camminando velocemente su un terreno erboso per un’ora?
Facendo riferimento alla tabella sopra avremo:
0,081cal/kg/min x 64 kg
x 60 minuti = 311 calorie totali
Calorie provenienti dai grassi (50%)
311 : 2 : 9
17,28 grammi
di grassi
Non è un cattivo risultato, ma
bisogna camminare velocemente per un’ora, rinunciando alle chiacchiere di
un’andatura più soft
…E il famoso slogan dei 10.000 passi al giorno?
Bisogna sempre quantificare. La lunghezza del passo è
molto variabile, ma se consideriamo un passo di 60 cm, con 10 mila passi faremo
6 km. Ora avete formule e strumenti per calcolare la spesa calorica e il
consumo di grassi.
Il problema resta lo stesso: 6 km al giorno vanno
benissimo, soprattutto per gli anziani, chi ha problemi articolari, di schiena,
è fuori allenamento…ma gli altri? Chi è sano, giovane e in forma? Anche
chi è meno giovane, ma sano e in discreta forma fisica? Gli basterà camminare?
CURIOSITA’
I migliori
terreni bruciacalorie: la classifica
1. Dune
sabbiose
2. Neve dura
3. Campo arato
(sconsigliato per rispetto degli agricoltori)
4. Strada
asfaltata o sentiero erboso
In palestra:
dove si brucia di più? La classifica
1. Stepmill
(simulatore di salita scale)
2. Step machine
3. Corsa sul
tappeto
4. Camminata
veloce sul tappeto
5. Bike
6. Bike
orizzontale
Nota:
il mercato delle macchine cardiofitness propone sempre nuovi modelli, per
cui ci potrebbe essere qualche novità nella classifica.
Perché sul tappeto si brucia di più
rispetto alla cyclette a parità di intensità?
Sembra, dai
rilevamenti, che sul tappeto, a parità di intensità di lavoro vengano prodotte
più “catecolamine da stress” (ormoni ad azione lipolitica: adrenalina e
noradrenalina…) che mobilizzano i grassi e li rendono disponibili per produrre
energia (J. M. Achten et al.,“Metabolism”2003). Il tappeto è un’attività
antigravitaria e che impegna più muscoli il che darebbe un vantaggio nella
produzione di ormoni anti-grasso.
Tappeto e macchine ellittiche: dove
ci brucia di più?
Uno studio condotto su 18
soggetti (9 allenati e 9 non allenati) ha concluso che in termini di consumo di
ossigeno e di calorie consumate non c’è differenza tra i due attrezzi cardio a
parità di intensità percepita (livello 12-13 nella scala di Borg). Le macchine
ellittiche conducono solamente ad un aumento maggiore nella frequenza cardiaca
(J Strength Cond Res.) 2010 Jun;24(6):1643-9)
Conclusione
personale: fermo restando che l’uno vale l’altro in termini di consumi
energetici, sarebbe meglio scegliere il tappeto se non si è ancora allenati.
Pista o tappeto: dove si brucia di
più?
Spesso si
sente dire che “correre all’aperto fa consumare più calorie!” o che il tappeto
è solo un succedaneo della corsa su strada.
A parità di
velocità e in assenza di vento (il vento crea una resistenza che aumenta
l’impegno) sono stati studiati 8 corridori, in pista e sul tappeto, a diverse
velocità, sia in pianura che a diverse inclinazioni del terreno. Risultato:
non esiste differenza in termini di consumo di ossigeno tra pista e tappeto
a parità di velocità (almeno fino alla velocità di 286 mt/min) sia in
piano che a diverse inclinazioni
(Mc Miken et al, Med.Sci.Sports, 8:14,1976).
Correre sul tappeto o in pista, a parità di velocità e in assenza
di vento, produce lo
stesso consumo di ossigeno = stesso
consumo calorico
IL NUOTO
Costi energetici e paragoni con la corsa
Entriamo
subito nel merito con un esempio
Soggetto:
giovane donna di 25 anni, alta 1,68 mt, peso 64 kg
Attività:
nuoto lento per 40 minuti
Consumo di
ossigeno/min.: 1,8 lt/min = 72 lt in 40’
Energia
prodotta dal consumo di 1 lt di O2 = 5 cal circa
Calorie
spese
72 lt O2 x 5cal/min = 360 cal
400 calorie sono la spesa calorica lorda che comprende anche quella quota di calorie che il soggetto avrebbe speso comunque a riposo. Dobbiamo trovare la spesa calorica netta. Facciamo riferimento al normogramma della superficie corporea per calcolare il costo energetico orario a riposo
Area superficie corporea
Metabolismo a riposo, formula della superficie corporea
per la donna
altezza (in mt) x 34 cal/m2/h (38 l’uomo)
1,68 x 34 = 57 cal
che, nella proporzione sui 40’
diventano 38 cal
360 cal
(costo calorico lordo) – 38 cal (costo calorico a riposo in 40’) = 322 cal
Consideriamo
che l’attività sia condotta in regime aerobico, con una miscela mista (50%
grassi-50% carboidrati)
Calcoliamo i
grammi di grassi consumati in 40’ di nuoto lento
322 : 2 : 9
17,8 grammi di grassi
in 40 minuti di nuoto lento
Corsa – Nuoto: un raffronto
Donna, 64 kg
60’ di camminata veloce
sull'erba
17,28 grammi
di grassi
Donna, 64 kg
40’ di nuoto lento
17,8 grammi di grassi
Le
differenze non sono molte, tolti 20 minuti in meno da dedicare al nuoto
rispetto alla camminata
Curiosità
1. Chi consuma più calorie nuotando:
l’uomo o la donna?
Nella corsa
è il peso che marca la differenza in termini di consumi calorici: più si è
pesanti, più calorie si bruciano a prescindere dal sesso. Si tratta di
un’attività antigravitaria dove l’impegno è sostenere o spostare un
corpo contro la forza di gravità. Nelle attività antigravitarie la massa
influenza il costo energetico a prescindere che si tratti di grasso o di uno
zaino sulle spalle.
Nel nuoto le cose cambiano, si tratta di
un’attività non di tipo antigravitario (come la bicicletta), dove il
corpo è sostenuto da un mezzo (l’acqua) per cui la spesa calorica, a parità di
velocità, sarà influenzata dalla capacità di galleggiamento del corpo. Più il
corpo galleggia, meno calorie si bruceranno per evitare l’affondamento. Tra
grasso e muscolo è il grasso ad essere meno pesante dell’acqua con una densità
di 0,9 gr/cm3 (il muscolo pesa più dell’acqua con
la una densità media di 1,1 gr/cm3). La donna, avendo mediamente il 12% di grasso in più dell’uomo, galleggia
meglio di quest’ultimo. Di conseguenza, nel nuoto, la donna risparmia
energia rispetto all’uomo, anche nell’ordine del 30%. Ottima cosa per il
nuoto agonistico, meno vantaggiosa per chi nuota per dimagrire.
Nota: l’influenza della massa sul costo
energetico nella bicicletta è molto relativo. Un individuo pesante, a parità di
distanza percorsa, brucerà solo il 5% in più di calorie rispetto ad un
individuo leggero
Nel nuoto la donna, in media, brucia
meno calorie dell’uomo
GRASSO E NUOTO
MAGGIORE PERCENTALE DI GRASSO
CORPOREO
MIGLIORE GALLEGGIAMENTO
MINORE CONSUMO CALORICO
2. A
parità di velocità, consuma più il nuoto o la corsa?
A parità di
velocità, il costo energetico del nuoto è circa 4 volte il costo
energetico della corsa
3. Tra gli
stili più comuni, qual è quello più di spendioso?
La rana. Seguono il dorso e lo stile libero
Tra gli stili più comuni, la rana
è quello che fa consumare il doppio delle calorie
rispetto al dorso e allo stile
libero
Conclusioni…
Camminare,
correre, andare in bicicletta o nuotare per dimagrire e per tenere in buona
forma il sistema cardiovascolare è una soluzione, ma solo se sposa i concetti
di frequenza ed intensità compatibilmente con eventuali patologie e con il
proprio livello di forma fisica. Solo a questa condizione otterremo i benefici
del lavoro aerobico:
· diminuire la
frequenza cardiaca a riposo (meno carico per il cuore durante la giornata)
· diminuire la
frequenza cardiaca sotto sforzo
· diminuire la
pressione arteriosa (se alta)
· diminuire il
colesterolo totale
· diminuire il
colesterolo cattivo (LDL)
· diminuire la
massa grassa
Sarà, invece, frustrante tentare di dimagrire con poche, brevi e poco intense sedute settimanali…
Per chi ne
vuole sapere di più
1. Camminare,
correre, andare in bicicletta, nuotare sono tutti lavori aerobici. Che cos’è
il lavoro aerobico?
E’ un esercizio protratto nel tempo
a velocità costante nel quale la frequenza cardiaca aumenta nei primi minuti
per poi rimanere costante
2. Il massimo
consumo di ossigeno (VO2 max) è la
massima quantità di ossigeno che un soggetto riesce ad utilizzare sotto sforzo.
Dipende dall’allenamento. Non basta respirare l’ossigeno. E’ necessario che 1)
il sistema sia in grado di captare l’ossigeno dall’aria polmonare 2) il sistema
sia in grado di pompare ai muscoli grandi quantità di sangue in poco
tempo 3) il sistema sia in grado di estrarre l’ossigeno dal sangue ed
utilizzarlo per produrre energia.
Maggiore consumo di ossigeno =
più calorie consumate = più rendimento
3. Massima
frequenza cardiaca teorica (Hr max): 220-età
4. Quoziente
Respiratorio: è un valore numerico che ci dice quale percentuale e
quanti grammi di grassi e zuccheri stiamo consumando ad una determinata
intensità di lavoro fisico. Un valore di 0,85 corrisponde ad una miscela mista,
cioè 50% grassi e 50% zuccheri (o carboidrati) e a 0,263 grammi di grassi per
litro di O2 consumato e 0,579 di zuccheri per litro di O2 consumato. Chi corre
o nuota senza affanno è presumibilmente ad un quoziente respiratorio di 0,85.
5. Consumare
1lt di ossigeno= 4,85 calorie (per un quoziente respiratorio di 0,85)
6. Met = multiplo
del costo metabolico di base. Ci aiuta a ricostruire le calorie spese
1Met =
3,5ml/O2/min/kg
7. 1 grammo di
grassi = 9 cal; 1 gr di carboidrati o proteine = 4 cal
8. Formula
generale del costo energetico della corsa espresso come consumo energetico per
unità di peso corporeo: 1 cal/ Kg/ Km
10. La formula di Arcelli,
per sapere quanti grassi si consumano durante la corsa o la camminata:
Peso corporeo x km percorsi / 20 =
grammi di grassi spesi durante la corsa
Peso corporeo x km percorsi / 35 =
grammi di grassi spesi durante la camminata
Nota: la formula
fa riferimento ad un soggetto che corra o cammini al 70% della massima
frequenza cardiaca teorica e ad un quoziente respiratorio di 0,85 pari ad una
miscela energetica mista, 50% di carboidrati e 50% di grassi. E’ quello che
accade ad una buona andatura, ma senza avere il fiatone
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